D’anna tra San Felice a cancello e Santa Maria a Vico

Settimana cruciale quella di Valle di Suessola e dell’onorevole Enzo D’Anna soprattutto a livello nazionale, soffre per gli schiaffoni che gli elettori hanno rifilato alla maggioranza in generale, all’esecutivo in particolare, a Silvio Berlusconi in maniera sostanziale. Ma problemi ha dovuto affrontare anche a livello locale tra attentati e definizione del consiglio comunale.

San felice a cancello ed Enzo D’Anna. Dopo la vittoria della destra locale senza dubbio merito anche dell’onorevole, che non poco si è profuso per la vittoria non certamente agevole o preventivabile sulla carta, visto che dall’altra parte c’era un Pasquale De Lucia agguerrito. Ma manco si finisce di festeggiare, che arrivati a spartire la torta si litiga su chi dovrà tagliare e quando grande debba essere. Dopo aver ricevuto lo sgarro della sezione chiusa si è sentito dare il benservito dal coordinatore locale del pdl Corrado Colella, in un comunicato pur ringraziandolo, lo mette alla porta, letteralmente, ricordandogli che non solo non è più un deputato pdl, ma bensì dei “responsabili” e che lui stesso già sta facendo le dovute consultazioni. Peccato non aver ricordato questi particolari in campagna elettorale, forse il figlio dell’uomo del popolo, oggi sarebbe all’opposizione, ma su una cosa ha ragione, perché D’Anna che è un parlamentare non più del pdl viene investito in maniera plenipotenziaria dal coordinatore provinciale Giuliano, smentendo e svuotando di significato la carica di Colella? Egli sì coordinatore cittadino pdl, ma ormai possiamo dire sfiduciato. Intanto è da registrare già un piccolo risultato negativo per il pdl sua doveva essere la presidenza del consiglio cittadino, ma viste le problematiche interne il sindaco Emilio Nuzzo ha ben pensato di affidarlo al secondo consigliere più eletto, Giovanni Esposito, intanto D’Anna fa il coordinatore locale investendo i potenziali assessori ed il capogruppo pdl al consiglio comunale, nelle esimie persone di Arcangelo Esposito e Raffaele Cantone. Sono certamente previste sorprese non gradite per l’esponente parlamentare. Ultimo schiaffo subito dall’onorevole D’Anna la composizione da parte del sindaco Nuzzo di un squadra di governo monca, senza gli esponenti pidellini, suscitando le ire del parlamentare nostrano.

Santa Maria a Vico ed Enzo D’Anna. Dopo il brutto episodio della bomba carta esplosa nella proprietà dell’assessore ai lavori pubblici Pirozzi, danneggiando per fortuna solo cose, ma ovviamente impaurendo l’assessore e la sua famiglia, si è svolto una assise straordinaria per dimostrare certamente la lontananza della parte buona della città da questi atti orribili, che almeno non sono riconducibili in prima analisi alla camorra. Ebbene l’onorevole D’Anna ha un po’ sorpreso tutti, dopo le dovute espressioni di solidarietà, attraverso alcune frasi del tipo: ” …i politici devono mostrare il petto avere il coraggio di denunciare…” a chi si riferiscono queste sibilline parole ma non solo ha poi aggiunto ancor più fortemente ma sempre ermeneuticamente: ” i camorristi vogliono chi li affronta…..Non è colluso solo chi spaccia droga a San Marco, senza azione di disturbo, ma anche di contravviene ai propri doveri di denuncia, le bombe arrivano da chi è disturbato da determinati interessi….”. Due indicazioni ci fornisce l’onorevole, la prima che da ormai un anno di amministrazione Piscitelli nulla s’è fatto contro la piaga criminalità in particolar modo spaccio a San Marco, secondo è dell’idea l’on. D’Anna della matrice camorristica dell’attentato. Ha inoltre invitato gli inquirenti ad approfondire le proprie indagini sull’appalto del cimitero, ma non solo ha chiesto senza mezzi termini il licenziamento dell’ingegner Isoletti in quanto non rispettoso delle indicazioni dell’amministrazione in materia di lavori pubblici. La vera sorpresa è stata la risposta molto cauta, quasi a buttare acqua sul fuoco, sia del Pirozzi prima che del sindaco Piscitelli in seconda battuta, questo dice Pirozzi: “…..chiedo ai presenti di non fare gli inquirenti…”, il sindaco invece attraverso un comunicato ribadisce: “…….sindaco e amministrazione confidano, infine che nessun processo sommario venga istruito, se non dagli inquirenti, e che presto ci si riconduca tutti ad un clima di operosità silenziosa e costruttiva.” Incredibile che il sindaco e l’amministrazione non sappiano che gli inquirenti vuoi per legge o costituzione o trattati internazionali non possono istruire processi sommari, ma è l’espressione operosità silenziosa che cozza con l’operosità costruttiva, la seconda per esserci, ha bisogno non del silenzio, ma della partecipazione cittadina.