La senatrice Vilma Moronese incontra i membri dei meetup di Valle di Suessola nella sede della protezione civile in Santa Maria a Vico. E’ la seconda volta che un senatore M5s incontra i cittadini sul territorio, la prima fu di Bartolomeo Pepe, che però dopo un po’ di tempo si dimise dal gruppo m5s del senato.
Abbiamo trovato interessante questo incontro in quanto la Moronese ha dato molti spunti certo non possiamo sintetizzare due ore di dialogo tra la senatrice ed i sostenitori del m5s ma ne presenteremo quello che ci sono sembrati più interessanti.
Abbiamo apprezzato le prime parole di questo incontro dette sul caso Quarto: “Stiamo attraversando un momento difficile non per nostra volontà”. Durante la discussione è però ritornato più volte il caso Quarto: “Se non si rispettano quelle poche regole che ci sono nel movimento si viene diffidati, oggi più che mai … possono dire tutte le infamità sui giornali … ma noi abbiamo dimostrato coerenza e senso dell’onestà, Quarto ne è l’esempio, il consigliere era già stato individuato come non rispettoso dei nostri principi, quindi diffidato e allontanato … noi faremo ancora più attenzione da qui in avanti …” Ancora: “Siamo il secondo partito a livello nazionale, in Sicilia siamo i primi è normale che un movimento come il nostro fa gola.”
Noi siamo assolutamente d’accordo con questo ragionamento.
Uno dei punti trattati è stato quello di spiegare in maniera chiara mettendo dei punti fermi per garantire una corretta attività sul territorio, l’uso del logo e del nome del movimento, partendo anche dalla lettera di Fico e Di Battista che hanno inviato ai meetup, che per brevità sintetizziamo nelle note alla lettera stessa: “NOTA – I Meetup da soli non sono il Movimento 5 Stelle
- I meetup non possono usare il logo del Movimento Stelle, neanche modificandolo.
2) I portavoce eletti non possono essere organizer o assistant organizer del meetup.
3) Gli organizer e gli assistant hanno un ruolo operativo e di facilitatori nei rapporti e nell’organizzazione interna, non hanno funzione di rappresentanza verso l’esterno.
4) La comunicazione del Movimento 5 Stelle è curata dagli staff appositamente creati a supporto del lavoro dei portavoce dentro le istituzioni, o direttamente dai portavoce che non hanno la possibilità di avere uno staff di comunicazione. Qualsiasi dichiarazione agli organi di stampa degli iscritti al meetup viene effettuata esclusivamente a titolo personale o di un gruppo di cittadini impegnato su un tema, senza la spendita del nome di Beppe Grillo o del Movimento 5 Stelle.
5) I meetup hanno ambito territoriale ristretto. Per la loro stessa natura orientata ai temi locali, non hanno motivo di esistere meetup regionali o nazionali.”
Secondo la Moronese ciò è dovuto alla necessità di “evitare che ci si lasciasse un po’ andare”. Uno di questi punti fermi è: “Il meetup è una piattaforma dove i cittadini si riuniscono virtualmente per affrontare i problemi che giornalmente gravano sul territorio per cercare delle soluzioni …”
Ci viene subito da fare un’analisi: per come l’abbiamo letta noi, significa che de facto non esistono più riferimenti territoriali riconducibili in modo esplicito al M5s, infatti se prima erano i meetup, oggi da quello che abbiamo capito, questi non sono altro che piattaforme virtuali; pensiamo di essere nel giusto in questa analisi, in quanto poi la Moronese dice: “il Meetup non è direttamente riconducibile al Movimento, né questo può essere riconducibile al Meetup … l’attività del Meetup non si deve confondere con quella del Movimento. Questa distinzione è importante perché … parte il divieto di poter utilizzare il logo del movimento 5 stelle utilizzato da parte di persone che non sono i cittadini eletti.”
A noi questa sembra una grossa rivoluzione rispetto al passato: l’uno vale uno è finito! Infatti se prima i cittadini eletti erano dei portavoce della base (=leggi meetup e iscritti al blog di Grillo), ora i cittadini eletti sono gli unici che parlano a nome del movimento, la base cui far riferimento non esiste più, il meetup, come organizzazione di cittadini attivi sul territorio può sempre esistere, ma può solo rifarsi idealmente al movimento non può utilizzarne le “effigi”. Questo secondo noi significa, che mentre prima ogni azione del parlamentare poteva essere messa in discussione dal suo meetup di appartenenza, oggi non potrà avvenire più, in quanto il collegamento cittadino eletto-meetup è dissolto.
“Gli unici titolati ad utilizzare il logo –rincara la senatrice- sono i cittadini eletti e, una volta avvenuta la certificazione, la lista che si presenta alle elezioni”.
Chi non accetta è fuori.
Quindi per quanto riguarda Santa Maria e non solo, la Moronese ci tiene che: “Da domani sono sicura che immediatamente alla pagina Facebook verrà cambiato il nome e verrà cancellato l’indirizzo email”.
Reddito di cittadinanza: Secondo la Moronese esistono 9 milioni di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà a cui verrebbero erogati 780€ mensili, tutto ciò con una copertura di 17 miliardi di euro! Secondo la Moronese questa manovra, come la chiama lei, si va a ridurre per chi ha più di un “indigente” in famiglia e i 780€ sono una soglia minima quindi chi ha un reddito di 500€ avrà la differenza.
La Moronese durante la conversazione incappa in alcune imprecisazioni, almeno secondo noi, come sulla legge sugli “ecoreati”, che secondo la senatrice è grazie al movimento 5 stelle se questi reati ambientali sono diventati legge, noi dissentiamo in verità, in quanto la legge sugli ecoreati è a prima firma Realacci del Partito Democratico che ha presentato la proposta il 19 Marzo 2013 mentre Micillo del M5s ha presentato una proposta analoga il 15 Maggio 2013, si è poi presentato un testo unitario DDL 1345 con primi firmatari Micillo, Pellegrino (sel), Realacci. Così per la precisione. Quindi non è solo un merito solo del M5s, ma anzi questo è un esempio che quando si vuole, se non si fanno barricate ideologiche, si può fare qualcosa di utile al paese. Basta controllare il sito del Senato.
Ancora altre imprecisazioni, sui finanziamenti: “Noi come parlamentari 5 stelle abbiamo rinunciato ai rimborsi elettorali, ci spettavano 42 milioni di euro abbiamo detto di no!” Cioè ancora!? Anzi lo scriviamo alla maniera grillica: ancora!1!’? Ma dai … oramai pure i bambini più ingenui e gli adulti più sprovveduti sanno che i 42 milioni non sono stati rinunciati in quanto non ne avevano diritto, cioè ma stiamo ancora a questo!? Non ci mettiamo a perder tempo a spiegare cose oramai note, ma chi ancora non le conoscesse rimandiamo a questo link che spiega bene il fatto in poche righe: http://www.giornalettismo.com/archives/1276999/perche-il-movimento-5-stelle-non-ha-restituito-42-milioni-di-euro/
“La sottoscritta fino a settembre 2015 ha restituito in un anno e mezzo oltre 150 mila euro di stipendi, 50% dell’indennita più tutto quello che è eccedenza, se no facciamo questo siamo fuori… perché quello che ci distingue dagli altri è la coerenza” Allora forse anche la Moronese rischia di essere cacciata, abbiamo controllato questi dati e ne è venuto fuori che la senatrice “restituisce” in media al mese 1750€ circa, da quando esiste la rendicontazione interna da Marzo/Aprile 2013 a Settembre 2015 il conto fa 52.500€, ben lontani dagli oltre 150 mila sparati ieri. L’indennità di un senatore è 5 mila euro quindi 1750€ non è mica il 50%! Basta controllare il sito ti rendiconto.it.
Speriamo per lei che nessun altro faccia i conti.