
Amministrare è difficile, sicuramente, non stiamo neanche a spiegarne il perché, sono tante e tali le cose che bisogna “guardare” che ci si scimunisce. Magari un giorno ne parleremo approfonditamente. Però è anche vero che coloro che amministrano pare si impegnino a rendere le cose più difficili di quello che sono.
Prendiamo l’esempio di San Felice a Cancello. Sulla nostra rubrica su Giornalenews avevamo lamentato la mancata pubblicazione all’Albo pretorio della delibera numero 5 che riguardava stanziamenti per Monticello Volpone, mentre però un comunicato stampa vieniva diramato.
Ci è stato fatto notare che la non pubblicazione fu dovuto al fatto che la giunta riunitasi di venerdì alle 14:00 non vi è stato poi il tempo materiale di pubblicare l’atto.
Non sta né in cielo né in terra questa cosa.
Se nella delibera c’è scritto questa frase: … la Giunta Comunale, stante l’urgenza di provvedere, a votazione unanime e palese … Significa che c’è una urgenza e la pubblicazione all’Albo non è uno sfizio o un piacere, ma è il momento in cui l’atto diviene effettivamente efficace oltre che conoscibile.
Tra l’altro l’atto è stato pubblicato non lunedì, ma martedì pomeriggio! Meno male che era urgente!
L’immediata eseguibilità non avviene nel momento della votazione, ma questa avviene nel momento della pubblicazione all’Albo, altrimenti, senza la quale, decorrono i “normali” dieci giorni sempre dal momento della pubblicazione.
Ancora, passiamo a Santa Maria a Vico e Arienzo. Si sono inventati adesso le riunioni on line per discutere sui possibili espropri e abbattimenti, che si terrà il 13 luglio alle 17:30 organizzato dall’Anas. Bene per carità, ma i comuni hanno uno strumento apposito ufficiale per questo tipo di situazione e si chiama: Consiglio Comunale Aperto!
In pratica in tal consiglio comunale possono intervenire tutti: politici, esperti del settore invitati, cittadini! Cosa non possibile in un consiglio comunale “normale” dove i cittadini non possono intervenire.
In un consiglio comunale aperto poi si redige però un verbale, non è una discussione tanto per … ha una sua ufficialità. Inoltre i consigli comunali aperti si possono fare anche intracomunali.
Ben vengano questi incontri, forse più veloci, ma privi a nostro avviso di valenza politica.
Ad Arienzo poi si è stati a un passo dal pasticcio. Si è cercato di rendere un consiglio comunale straordinario in consiglio comunale aperto. Non riusciamo a capire se il presidente del consiglio comunale pettina le giraffe invece di fare il suo lavoro e non si sia reso conto di quello che ha avallato! Fortunatamente, pare che il consiglio non abbia votato per mancanza di documentazione necessaria alla votazione. Ma ci è stato detto che il pubblico presente è intervenuto! Cosa inammissibile non prevista da Statuto e regolamento e soprattutto si crea un precedente. Quindi da quel momento in ogni consiglio comunale straordinario, in pratica quasi tutti, il pubblico può intervenire senza che il presidente possa dire ai o bai.
Vorremmo capire dal Rivetti quale cavolo di articolo dello Statuto e del regolamento comunale ha consultato per consentire una fesseria del genere!
Poi vorremmo spiegare nella nostra infinita arroganza al presidente del consiglio comunale che il consiglio comunale delibera e non determina. Capiamo che per i cittadini questo sia un argomento di lana caprina, ma per i politici e gli addetti ai lavori è una differenza importante e pregna di conseguenze.
Ribadiamo, amministrare è difficile. Per fortuna in aiuto agli amministratori esistono gli Statuti e i regolamenti per il funzionamento del consiglio comunale. Però bisogna anche iniziare a leggerli!