Bersani non ce l’ha fatta. Nonostante le difficoltà palesi del paese ormai è chiaro che alla fine ha trionfato il vero inciucio, anche se inconsapevole, quello tra Grillo e Berlusconi. Eppure il premier incaricato sembrava, che dopo la mossa dell’elezione dei presidenti delle camere, potesse avere in serbo qualche asso nella manica, ma evidentemente stretto da più fronti, anche interni, non è riuscito ad avere la meglio. Resta comunque l’onore di aver provato e di aver combattuto bene, forse, se queste energie e queste novità fossero state presentate in campagna elettorale oggi avremmo tutta un’altra storia. Tutti i protagonisti hanno mantenuto la linea dura, Bersani ha tenuto fede al non fare accordi con Berlusconi, nonostante una influente parte del PD ( D’alema, Veltroni, Fioroni ), spingesse per l’accordo, ma gli è costato il governo. Berlusconi è riuscito a far cadere Bersani prima del tempo ed ora ha qualche scusante per legittimo impedimento, vedi nuove consultazioni, poi si sa le luci del parlamento sono notoriamente più fioche. Grillo è riuscito a riprendersi, dopo la sconfitta inflittagli da Bersani sulla candidatura delle camere e la rottura del gruppo al senato, l’ordine di espulsione e poi la marcia indietro. Ne esce bene in questa fase addirittura Monti che viene riabilitato da Grillo stesso, che se per un anno intero lo ha additato come un massone al servizio dei perfidi banchieri e servo della Germania, ora dice che il parlamento può operare, in fondo un governo ( Monti ) c’è già. Misteri a cinque stelle. Nel giorno di Venerdì Santo, il presidente dovrà nuovamente ripercorrere il calvario delle consultazioni che stavolta si svolgeranno in un unico giorno. Proviamo ad esaminare dei probabili scenari di un nuovo incarico del Presidente Napolitano:
Ipotesi Grasso: difficile, in quanto seppur è vero che sul nome della ex procuratore antimafia il gruppo grillino s’è spaccato e sarebbe bene accolto dal PDL è pur vero che si riaprirebbe un fronte aperto ancora una volta sulla seconda carica dello stato.
Ipotesi Amato: anche su questo nome potrebbe convergere la destra, tant’è che se ne parla anche in termini di Presidenza della Repubblica, è stato presidente del consiglio nel periodo difficile di tangentopoli, quindi abituato a navigare in acque agitate.
Ipotesi Bonino: molto poco probabile e praticabile, sicuramente è apprezzata a livello internazionale, ma non è presente in parlamento sarebbe un caso strano, ma tutto italiano, quindi possibile, di governo tecnico-politico.
Ipotesi Saccomanni: direttore generale di Bankitalia, certamente l’uomo con le giuste competenze in questo momento drammatico. Non sarebbe una novità, così come Scalfaro a sorpresa chiamò Ciampi alla presidenza del consiglio per un governo tecnico, e fece benissimo, tanto da diventare Presidente della Repubblica a sua volta.
Ma potrebbe essere un ex presidente della consulta ad esempio, davvero interessante sarebbe la nomina di Gustavo Zagrebelsky.