Si è scritto e detto tanto dal 14 Agosto ad oggi su questa immane tragedia, ma forse in maniera un po’ troppo legata al momento emozionale che ha coinvolto certamente ogni italiano e non solo visto che l’evento e i funerali sono stati trasmessi in diretta in tanti parti del mondo.
Vi sono degli errori e delle responsabilità per una situazione del genere questo è ovvio, noi ci concentriamo sulle valutazioni politiche in quanto le altre cose non ci competono.
Vi è un errore grave dal punto di vista politico che è evidente e solo da pochi riconosciuto: l‘Italia è un paese dal punto di vista infrastrutturale fermo agli anni ’70, questo paese ha bisogno necessario come una persona ha bisogno di ossigeno, di grandi opere per poter essere competitivo e svecchiarsi.
Ecco appunto le grandi opere, il grande male secondo alcuni.
Che questo ponte era a rischio era ben noto agli addetti ai lavori, ben prima degli indignati di mestiere dei social, infatti per questo motivo si voleva creare un arteria detta “gronda”per alleviare il traffico sul ponte e consentire anche una sostituzione dello stesso, ma da dieci anni almeno vi è stata un’opposizione feroce a tale progetto.
Inutile girarci attorno, la responsabilità è del Movimento 5 Stelle completamente refrattario ad ogni discorso di ammodernamento infrastrutturale del paese. No Tav, No Tap, No Gronda, No Olimpiadi, No Stadio e via dicendo. Fa rabbrividire il leggere dichiarazioni sul fatto che il ponte secondo Beppe Grillo e altri adepti sarebbe rimasto in piedi per altri 100 anni o che l’imminente crollo (si perché come detto sopra la paura di un disastro vi era già) definito una favoletta.
Sia chiaro non è colpa del movimento o del governo in generale che vi sia stata questa tragedia, ma è evidente che il movimento commette un errore di valutazione politica grave nell’osteggiare una modernizzazione del Paese. L’idea che ogni grande opera è un’occasione per creare tangenti non può essere la risposta al non si faccia nulla, me bensì al si faccia diversamente. Il m5s è al governo faccia leggi che consentano di ridurre al minimo le occasioni di corruzione e nel caso a condannare celermente i colpevoli.
Non bisogna criticare il governo per il crollo giustamente, ma è doveroso per i ministri di questo dare corrette informazioni. Di Maio ad esempio, si affanna a dire che la società Autostrade paga le tasse in Lussemburgo, ora parliamo di Di Maio quindi probabilmente lui è convinto che Lussemburgo sia in provincia di Pavia, ma gli speculatori la geografia la conoscono e forse hanno approfittato non poco dell’altalena in borsa provocata da certe dichiarazioni.
O come il sempre concentrato Toninelli che vuole costituire il suo ministero parte civile in un eventuale processo senza sapere che il suo ministero è parte in causa. Oppure il via il segreto di stato dalle concessioni, che già non ci sta da anni. Vabbé è Toninelli già è tanto che si ricorda come si chiama.
Assistiamo oltre al non lavoro del parlamento ad assurdi processi sommari come il ritiro della concessione senza che la magistratura abbia emesso al momento un solo rinvio a giudizio, che porterà miliardi di risarcimenti alle Autostrade. Complimenti.
Come quando l’avvocato del popolo come si era presentato l’evanescente Conte spiega come non si possono attendere i tempi della giustizia, e buona pace dei libri di diritto e di tutti gli studenti bocciati dal nostro presidente con curriculum lungo quanto Guerra e Pace e forse per buona parte allo stesso modo frutto di fantasia. Che poi si viene a sapere che fu sul libro paga della società autostrade.
Ma lo ripetiamo il problema crollo ponte non è del governo, semmai il buon senso e la dignità sì.
Il segretario di un partito di governo che ha rubato 49 milioni agli italiani nonché ministro -Salvini- esulta per la buona giornata del 14 agosto e giustamente da suo orrido punto di vista va a festeggiare andandosi ad abbuffare di pesce. Infatti il ministro in un tweet mostrava la sua felicità per la buona notizia -come lui l’ha definita- di un respingimento di una barca di disperati. Perché di sicuro questo è importante per il ministro dei suoi interni, non la sicurezza degli italiani, ma la insicurezza dei migranti.
Che poi si viene a sapere che il suo partito al governo nel 2008 aveva concesso senza vincoli le strade alla società per una trentina di anni.
E quindi si va a mangiare, mica a coordinare i soccorsi come il suo ruolo impone, no ma quando mai, la giornata è positiva si va a magnare! Perché se tra italiani e migranti vengono prima gli italiani, tra italiani e frittura di pesce, non c’è storia, la frittura trionfa.
Ma lo ripetiamo non è colpa del governo o dei partiti che lo sostengono se il ponte è crollato, ma noi contestiamo quanto meno la mancata dignità.
Funerali che sembravano una trasmissione della D’Urso con applausi, grida, risate, selfie tra i cadaveri ancora caldi, nulla ha fermato i nostri ministri, che hanno colto l’occasione non tanto per portare cordoglio quanto per tuffarsi in un bagno di folla.
Ma non si deve criticare il governo, non è colpa loro se chi li ha votati e portati loro malgrado ad assumere delle responsabilità forse più grandi di loro, posta sui social foto di ponti romani, che sono acquedotti, chiedendosi: questi perché non cadono? Gli stessi che superbamente postano il loro commento per bloccare l’odioso algoritmo di facebook, perché alla gente non la si fa mica eh.
E allora il PD?
Si assolutamente, esiste apposta per questo, per essere criticato. A prescindere.
Oramai quando si portano i bimbi a letto non si dice più che viene l’uomo nero se non si dorme, ma basta dire: e allora il PD!? Pare funzioni una meraviglia.
Sarà così ancora per mesi se non per anni, paradossalmente il PD è diventato il miglior sponsor del governo.
Il governo non fa manutenzione? E allora il PD!?
Il governo non ha soldi? E allora il PD!?
Il debito pubblico non cala, l’iva aumenta? E allora il PD!?
Buona catastrofe … e allora il PD!?
Ah è morta Rita Borsellino. Così giusto per ricordarci che con la lotta alla mafia, l’unica lotta che veramente conta, siamo un po’ più soli.
La tragedia di Genova è un incidente spiacevole che deve responsabilizzare tutti sul bisogno che ha il Paese di interventi infrastrutturali, sia in termini di nuove opere che di manutenzione di quelle già realizzate.
Il crollo del ponte, indipendentemente dal tragico carico di morte, è però l’emblema del crollo della nostra nazione, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto.
Con le elezioni del 4 marzo, il Paese ha deciso di volersi affidare a due partiti capricciosi, nella tragica convinzione che il Centro-Sinistra (pur con tutte le sue pecche) fosse la causa della crisi e gli imbonitori, invece, i salvatori della Patria.
Abbiamo purtroppo la quotidiana dimostrazione del loro livello di incapacità (il “fateci provare” dopo l’incarico a Cottarelli sarebbe estremamente comico, se non stesse influenzando le nostre sorti) e ciò nonostante la maggior parte degli Italiani è convinta che siano ancora il meglio possibile.
Ancor più drammatica è la situazione a livello comunicativo: i social network e i giornali online che consentono di commentare sono infestati da aggressori pronti ad offendere chi non la pensi come loro e che cerchi minimamente di mettere in dubbio il loro adorato governo; la critica (costruttiva) serve a migliorarsi, mentre siamo già passati all’adorazione cieca e incondizionata, “condita” di minacce e offese agli oppositori politici, a ritmo ininterrotto.
Non spenderò parole sulle fotografie e gli applausi ai funerali perché una nazione dignitosa si sarebbe già rivoltata, mentre a questo punto c’è solo da considerare l’acquisto di un biglietto di sola andata per l’estero.
Grazie per aver lasciato un commento.
Gli italiani sono sempre andati appresso agli imbonitori -a mio avviso- la cosa va a finire nel momento in cui si iniziano a vedere perdite dei posti di lavoro difficoltà a unire il pranzo con la cena e soprattutto come successe con Berlusconi -sempre a mio avviso altro imbonitore- non vi erano più soldi per pagare pensioni e stipendi. Dobbiamo arrivare a questo punto purtroppo prima di capire che i governanti di oggi sono inadeguati. Il problema di fondo però è che manca un’alternativa credibile sia a destra che a sinistra, al momento nessuno mi pare in grado di poter sostenere un governo: la destra per mancanza di leader, la sinistra per mancanza di una qualsivoglia coesione su un qualsiasi punto.
Come dice il sottotitolo di un altro blog molto interessante: “andrà molto peggio prima di andare molto meglio”.