ITALIA: LEGA SOTTO IL 30%. MALISSIMO ITALIA VIVA DI RENZI.
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 10 Dicembre 2019
Chissà perché ci sta sempre una strano modo di leggere l’attualità politica, un modo che si spera sempre sia adiacente a delle proprie illusioni piuttosto che andare a vedere i reali fatti.

Ad esempio la notizia della giornata di ieri è che la Lega scende per la prima volta sotto il 30%. Notizia che letta in questo modo è assolutamente fuorviante. Infatti al momento solo un istituto –Demos&Pi e Demetra – dà questo risultato, ma Tecnè “vede” la Lega al 34%, appena un paio di giorni fa.
C’è però un dato, che anche noi stiamo sottolineando da tempo, e cioè che dal mese di Agosto la Lega sta perdendo lentamente ma inesorabilmente consenso. A fine Luglio il Sole24Ore, il migliore giornale non solo italiano ma forse europeo, dava la Lega al 39% circa!
Ora siccome in queste settimane è esploso il caso delle sardine nate proprio in contestazione alla Lega e Salvini in particolar modo, si pensa o si vuol pensare che questo dato negativo sia figlio di queste numerose presenze di piazza. Non è così.
Le sardine non stanno spostando un voto che sia uno.
Infatti, se come detto sopra a fine Luglio la Lega al 39% circa Fdi, in pratica l’altra faccia della medaglia, era intorno al 7%. Ecco ieri il risultato è 29% Lega, 11% Fdi. I Partiti di sinistra non guadagnano nulla da questo movimento in termini sondaggistici. Quindi i voti della Lega si stanno semplicemente travasando in parte in Fdi e in parte piccola sono andati nel non voto, cioè c’è un elettorato non ideologico che vota chi pensa sia vincente a delle eventuali elezioni e al momento è in attesa.
Perché la Lega perde consensi in questo momento? Lo abbiamo tante volte, in questo periodo storico non conta l’ideologia ma l’archetipo e in Salvini è ovvio che è quello del Capitano, o Generale insomma del condottiero invitto. Purtroppo però da Agosto fino ad oggi ha dimostrato in più di un occasione di non riuscire a reggere quella parte di comunicazione e questo si è sentito. La buona notizia a destra, si fa per dire, viene dalla Meloni che seppur indirettamente attraverso una canzoncina, questi so i tempi, ha finalmente smesso i panni del Sancho Panza e viene un po’ a forza vestita dei panni del condottiero e quindi ecco che intercetta parte di quei voti.
La vera notizia di ieri non è quindi ciò che già si conosce a voler leggere le cose senza paraocchi, la vera notizia è il fallimento di Italia Viva e di Matteo Renzi in particolare.
Infatti lo stesso istituto dà Italia Viva al 3,5% appena uno 0,3% in più di LeU. Ma quello che preoccupa in particolar modo è il gradimento di Renzi che è risibile appena il 25% cioè lo stesso di Speranza per capirci, un punto in meno del falegname Di Battista, 5 in meno dell’ottuagenario Berlusconi, 8 punti in meno di Calenda, 10 punti in meno di Zingaretti e questo forse il dato più grave, 11 da Di Maio, 18 da Emma Bonino, 25 da Giuseppe Conte che lui stesso definiva fino a qualche tempo fa impalpabile.
Questa è la realtà Italia Viva ha solo danneggiato la sinistra con una ennesima spaccatura per coprire l’ego di un personaggio che ha bruciato da solo la sua stagione politica. Renzi più che guardare Macron dovrebbe volgere lo sguardo a Civati evitando di finire nello stesso oblio.