Deviamo un po’ dalla nostra rubrica sulla politica nazionale e ci concentriamo su un’altra questione che ci ha incuriosito non poco.
E’ impressionante la dose di cattiveria di cui gli odianti sono capaci. Fa impressione il non fermarsi davanti a nulla pur di sbavare il proprio odio. Oggi ne fa le spese una ragazza di 16 anni: Greta Thunberg.
E non stiamo parlando di banali odianti da tastiera che frustrati dalla loro vita insignificante e senza valore da codardi quali sono sputano il loro odio, ma parliamo di persone che donne e comunque di una certa età, cui la saggezza dovrebbe prendere il posto degli istinti bassi, dovrebbe far pensare a commenti più pacati sebbene in disaccordo con la ragazza svedese.
Quindi ci ritroviamo una Rita Pavone, donna anni 73 cantante, che pure ha subito una vita travagliata per le sue scelte di vita in contrasto con il pensiero dominante dell’epoca, che definisce la ragazza un personaggio da film horror e si sentiva a disagio. Ebbene, viene fuori che Greta Thunberg è affetta da una sindrome chiamata Asperger. Rita Pavone si scusa, non facendolo in pratica, dicendo che se avesse saputo della malattia non l’avrebbe insultata. Quindi per Rita Pavone si può insultare una ragazza minorenne in buona salute per il suo aspetto fisico solo perché ha un pensiero divergente dal proprio.
La jonta come si dice dalle nostre parti ce la mette un’altra donna Maria Giovanna Maglie, 66 anni giornalista, che senza peli sulla lingua dichiara che se non fosse malata la ucciderebbe senza troppi problemi mettendola sotto con la macchina. Giustifichiamo l’omicidio o quantomeno danni corporali per una ragazza minorenne solo perché la pensa diversamente, ma solo se in buona salute.
Poi si è scatenato tutta la solita teoria del complotto sul fatto che sia manovrata dai genitori, dagli illuminati, i rettiliani e chissà cos’altro. Certo qualcuno dica alla piccola Greta che la colpa del cambiamento climatico -secondo il governo italiano- è colpa di Satana.
Il problema di Greta Thunberg per l’italiano medio è che trattasi di una donna minorenne malata che lotta con passione per un’idea. Inconcepibile e non normale in un paese che fa delle gerontocrazia e della promozione per scatti di anzianità la propria ragione d’esistenza, mettiamoci poi il maschilismo sostenuto da uomini e donne che sempre ha contraddistinto questo paese et voilà.
Eppure la storia recente e antica del pianeta mostra come siano tanti i ragazzi che lottano per le proprie idee e Greta Thunberg è solo l’ultima di un lungo elenco.
Tutti abbiamo dimenticato pare Iqbal Masih operaio e sindacalista pakistano che lottò per i diritti dei minori contro lo sfruttamento minorile ucciso a 12 anni.
Giancarlo Siani ne aveva manco 25 anni quando fu ucciso dalla camorra per i suoi articoli.
Chi ricorda Andrew Goodman ucciso a 21 anni, James Earl Chaney ucciso a 21 anni, Michael H. Schwerner ucciso a 23 anni? Tutti giovani americani che si batterono per i diritti umani trucidati dal Ku Klux Klan.
Giovanna d’Arco aveva 16 anni quando cominciò a liberare la Francia dallo straniero.
Che belli i tempi quando i vecchi senatori romani sapevano riconoscere il valore dei giovani e nominavano -per esempio- Publio Cornelio Scipione proconsole in Spagna a 24 anni.
Alessandro Magno a 21 anni conquistò l’impero persiano.
Allargando leggermente il concetto e occupandoci di giovani ed economia possiamo costatare come nel 2013 in base ad una ricerca pubblicata su Panorama solo l’1% dei manger italiani in Italia è under 30 mentre all’estero i manager italiani sotto i 30 anni sono ricercati in tanti paesi europei come Regno Unito, Francia, Germania e Svizzera, e in espansione in Sud America e Asia.
Il punto è questo: all’estero essere giovani e appassionati è una virtù in Italia c’è qualcosa sotto che non quadra.
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