Si è perso tempo. Preziosissimo tempo. Non solo con questo inutile mandato esplorativo di Fico, secondo noi Mattarella o ha sbagliato in questa mossa, oppure aveva già chiaro lo scenario ma doveva tentare questa strada vista anche l’indicazione dei partiti maggioritari in Parlamento che volevano un Conte ter, ma lo stesso Conte dopo il voto del Sentato avrebbe dovuto immediatamente salire al Colle e non tentare un inutile braccio di ferro.
Se l’atto primo della crisi si è concluso con le mancate dimissioni di Bonafede e Conte costretto alle dimissioni per sperare in un reincarico, l’atto secondo si chiude con la nomina di Draghi.
Ora si apre il terzo atto con altro giro di consultazioni e cercare di prendere la fiducia
Inutile dire che questa partita la sta vincendo Renzi. Risibili le critiche a lui rivolte sul fatto che abbia il 2% nel Paese, se questo contasse qualcosa allora spieghino i signori a 5 stelle perché non lasciano votare gli italiani visto che hanno mutato la loro scelta orientandosi verso il centrodestra. Ancor più risibile il fatto che si contesti che sempre con un 2% non si può condizionare la vita di un governo, curioso che quando quel 2% è servito a far nascere e tenere in vita un governo andava tutto bene.
Renzi ha un apprezzabile pattuglia di parlamentari alla Camera come al Senato e in questa legislatura bisogna fare i conti con lui, voleva far fuori Conte non c’è riuscito non subito, ma comunque ha ottenuto il risultato, voleva evitare il Conte ter e pure c’è riuscito ed era evidente che senza questi responsabili tanto sbandierati ma mai veramente trovati Conte non andava da nessuno parte. Voleva un tecnico e c’è riuscito, Draghi era il nome, Cottarelli pure, questi andavano bene per Renzi e questo ha ottenuto.
Il nostro ha commesso due errori soltanto, sebbene gravi, far nascere il Conte bis non chiedendo un cambio radicale in un settore importante come la giustizia, Bonafede già aveva fatto danni nel governo precedente, se Di Maio era un terremoto inevitabile, Azzolina un terremoto imprevedibile, Dj Fofò era carta conosciuta e andava tolto dall’equazione. Anche la mozione di sfiducia individuale cadeva a pennello eppure Renzi sbaglia ancora salvandolo.
Alla fine della fiera perde Conte nel voler andare allo scontro contro Renzi senza essere sicuro di avere dei senatori a suo favore.
Perde il M5s che addirittura rischia una scissione, che in questa legislatura hanno perso per strada altri valori sbandierati con la politica dei due forni che alla fine non sono riusciti manco a fare cuocere una pizza.
Perde il PD. Se la nascita del governo Conte bis poteva essere giustificata da una sorta di realpolitik veramente non si capisce l’appecoronarsi con certa soddisfazione a gente come Di Maio e Crimi che non solo dettano l’agenda del loro partito ma pure quello dei Democratici. Ancora oggi il Pd, tramite Orlando, sostiene che per sostenere Draghi bisogna guardare cosa fanno gli altri partiti. Abominevole!
Vince il Paese. Ma veramente volevamo far gestire la prossima barca di soldi a gente del livello di Conte dal curriculum gonfiato, da Di Maio che dopo i danni al ministero del lavoro ne ha fatti pure agli Esteri, a dj Fofò, alla Azzolina che magari comprava pure le cattedre a rotelle!?
Ben venga Draghi e si spera che possa prendere la fiducia. Sui social è facile leggere un parallelismo tra Draghi e Monti, sebbene sono due diverse situazioni: Monti arrivò con un Paese alle soglie della bancarotta, fu inevitabile un governo realistico di lacrime e sangue, dopo la finanza creativa allegramente ottimistica di un tal Tremonti; Draghi invece arriva con l’intento di gestire questi soldi e sinceramente se avessimo un euro da investire lo daremmo volentieri a lui che non a un tizio come Di Battista o Di Maio.
Il M5s al momento sembra orientato a non votarlo, è legittimo, ma ci spieghi allora se Renzi è stato incosciente, secondo loro, a sollevare una crisi con la Pandemia e i soldi del Recovery Plan, perché non è da incoscienti non sostenere Draghi con gli stessi presupposti!?
Prima di chiudere vogliamo fare un minuto di silenzio per il povero senatore in profumo di ministero Ciampolillo. Anche gli ulivi ringraziano Mattarella.