Silvio Berlusconi è morto!

In questo blog non possiamo non parlarne sebbene lo faremo solo dal punto di vista politico e cioè in pratica gli ultimi 30 anni i cui destini d’Italia sono stati in qualche modo anche i destini di Berlusconi.

Il Cavaliere entra in politica nel 1994 in un modo sorprendente e clamoroso. Da imprenditore con la pistola sulla scrivania e uno stalliere mafioso nella sua villa ad Arcore come tutti i suoi colleghi cerca protezione politica e la ottiene nel partito socialista e in particolar modo con Bettino Craxi anch’egli milanese.

Il partito socialista e l’epopea Craxi vengono distrutti da tangentopoli e qui parte il genio politico berlusconiano. Non passare da un protettore a un altro, ma farsi egli stesso protettore di se stesso. Il fiuto è ottimo, infatti di lì a qualche mese sarebbero partire le numerose indagini e altrettando numerosi processi che lo vedranno protagonista in pratica per tutti questi 30 anni.

Berlusconi è stato un imprenditore di successo e spregiudicato anche per la capacità di pensare fuori dagli schemi. Infatti, anche in politica porta queste sue qualità. Non fonda un banale partito, ma dei club sul territorio che verranno chiamati Forza Italia, siamo nel 1994 l’anno dei mondiali. Il partitonon è nulla di nuovo in quanto infarcito di ex socialisti, ma il popolo lo percepisce come nuovo e soprattutto vede in Berlusconi quell’uomo nuovo in grado di portare al successo una Nazione intera dopo averlo fatto con le sue aziende e con il Milan, da una società gloriosa ma in affanno che aveva pure visto la serie B ad essere un faro nel calcio italiano ed europeo.

Berlusconi è incredibile a livello elettorale, riesce a creare un alleanza con la Lega Nord dei secessionisti Bossi-Miglio con il Movimento Sociale Italiano di ispirazione fascista di Gianfranco Fini.

La vittoria del 1994 è clamorosa. Tutte le sue televisioni e i loro protagonisti sono costretti ad annunciare nelle loro trasmissioni che voteranno per Berlusconi. Pure “Il Giornale” di cui è editore e retto da un certo Indro Montanelli dovrebbe essere tenuto a elogiare il Cavaliere, ma Montanelli preferisce andar via sbattendo la porta. Tanto che per questi motivi si arrivò a dover emanare una legge sulla “par condicio” in periodo elettorale. Successo sì ma labile, infatti al senato solo l’uscita dall’aula dei senatori a vita fa nascere il nuovo governo.

Tanto è vero che durò pochissimo appena 251 giorni. In questi pochi mesi si vede la spregiudicatezza con gli spot “fatto che furono forse i primi “meme” prima ancora che si conoscessero i meme.

Sembrava finita l’epopea politica del Cavaliere, ma non fu assolutamente così. Complice una sinistra litigiosa e incapace di cogliere i cambiamenti che si stavano attivando e che avrebbero rivoluzionato il rapporto cittadini/istituzioni come la globalizzazione, l’Euro e un Ue sempre più presente.

Berlusconi mostrava un disprezzo totale per le istituzioni siano esse italiane o estere e questo eccitava il popolino vedendo in lui una sorta di masaniello milanese pronto a rivoluzionare tutto lo scenario europeo e mondiale. Come dimenticare le immense figure di merda che il Cav ha fatto fare all’Italia, ma che hanno creato l’idea del personaggio che va contro gli schemi e le polverose liturgie politiche . Dalle corna in una foto istituzionale, a definire Obama “cioccolatino”, o definire la Merkel cancelliera tedesca una “culona inchiavabile”! Sempre con la Merkel come dimenticare quando a un G20 si nascose dietro a un monumento al suo arrivo inaugurando la politica estera del “cucù”, cosa significasse nessuno lo sa.

Sempre con la Merkel in un incontro Nato, mica noccioline, proprio la Cancelliera fa gli onori di casa e Berlusconi invece di andare a salutarla, scende dall’auto e si mette a telefono. Dirà che era con Erdogan a risolvere una controversia, ma in realtà era al telefono con una delle olgettine visto che di lì a poco sarebbe scoppiato lo scandalo.

Berlusconi che è riuscito a far perdere pubblicamente le staffe pure alla regina Elisabetta, mettendosi a urlare “Mr. Obamaaaa” e la regina che stizzita gli dice “perché deve urlare così?”

Rapporto con le donne molto complicato, come dimenticare le barzellette, che non facevano ridere, inventate al momento per offendere Rosy Bindi, colpevole di non essere avvenente. Oppure coinvolto in numerosi scandali come il partecipare a una festa di 18 anni di una tal Noemi Letizia, cui mai si è capito il rapporto con questa ragazzina, se non che lo chiamava “papi“. Per la prima volta la moglie Veronica Lario metterà in dubbio le capacità mentali del marito, tanto da arrivare al divorzio poco dopo. E il “papi” era tale con numerose donnine in feste, poi definite cene eleganti, ma che sapevano tanto di eccessi, tanto che una di queste ragazzine tale Ruby Rubacuori lo mette in difficoltà così tanto che addirittura il Parlamento Italiano dovette umiliarsi a una discussione se tale signorina fosse o meno la nipote del presidente egiziano, già deceduto, Mubarak, scusa inventata dal Cavaliere per tirarla e tirar se stesso fuori dai guai.

E abbiamo rischiato di averlo Presidente della Repubblica! Un uomo che ha amato i dittatori come Gheddafi cui si ricorda il profondo baciamano e soprattutto Vladimir Putin.

Forse il momento più alto della politica estera italiana nei governi Berlusconi è stato l’incontro di Pratica di Mare proprio ad avvicinare Putin e Bush, anche se all’epoca Usa e Russia si parlavano in maniera amichevole, talmente amichevole che addirittura si parlava di far entrare la Russia nella Nato.

A livello interno non si ricorda alcuna riforma se non le leggi “ad personam” pure votate nella notte pur di salvarlo dai processi in corso.

Ma la vera forza di Berlusconi è stata quella di percepire il sentimento e l’umore degli italiani e la capacità di conoscere i suoi alleati. Quando Romano Prodi lo sconfisse elettoralmente per la seconda volta, vi fu la svolta del Predellino, con Berlusconi che annunciò la nascita di un partito unico di centrodestra: il Popolo delle Libertà. Intuizione vincente, ma che poi nei fatti durò poco con i suoi alleati come Casini, Follini, Fini che in ordine lo contestarono e poi abbandonarono.

Berlusconi, il Caimano come chiamato dagli avversari politici, è stato dunque un pessimo politico che non ha portato nessuna reale riforma in politica interna, se non elevando il disprezzo per le istituzioni, mentre in politica estera ha cercato di far da trade union tra Usa e Russia che già se la intendevano ma poi non ha fatto altro che passare di gaffe in gaffe. Un politico che ha ragionato più con il suo ventre basso che con il suo cervello.

Rimane come eredità politica un partito/azienda che attende adesso di essere rilevato da qualcuno o verrà assorbito e scomparirà per sempre.

Un personaggio che è sembrato uscito da un filmetto erotico anni ’80 ma che per un vent’anni è stato potente, è stato invidiato, è stato amato.