Avevamo detto che avremmo parlato del Napoli anche a campionato concluso e manteniamo la promessa, seppur in questo articolo la facciamo in modo indiretto.
Infatti ci preme parlare della ben 4 finali disputate, tra club e nazionali, tutte e quattro perse.
Potrebbe sembrare questo risultato di zeru tituli un fatto negativo e portare a facili sfottò, ma secondo noi non è così. Come non siamo d’accordo con un post del grande giornalista Bartoletti che considera queste finali come punto di partenza. Secondo noi invece sono un punto di arrivo, sempre che si rispettano delle premesse.
Raggiungere una finale è complicato e difficile e oltre a una dose di bravura ci vuole anche un bel po’ di fortuna. E’ ben può dirlo proprio il Napoli che ha affrontato in Champions il Milan, squadra alla portata, ma senza attacco per problemi di infortunati e con gruppo arbitrale tra andata e ritorno completamente da rivedere.
Il punto però è che quest’anno il campionato italiano ha dimostrato di essere ultra competitivo a livello europeo e questo avviene se il campionato italiano non parte prevenuto con l’intenzione di favorire un solo club e riversando poi su quel club le speranze di vittoria in Europa e magari creare dei “blocchi” per la Nazionale.
Questo è stata la Juventus!
Un club, certamente importante, ma che ha fatto da tappo invece che esaltare le specificità della Serie A.
Non parliamo di ruberie e via dicendo, non abbiamo prove in tal senso, ma di certo se vogliamo dire una certa “sudditanza psicologica” c’è stata in questi anni. Ora con l’ennesimo scandalo che coinvolge il club bianconero si spera in una nuova dirigenza accorta e consapevole della importanza che il club riveste in Italia e in Europa. Insomma, si spera che figuracce come l’affare Suarez, tra gli altri, non si ripetano più.
Abbiamo parlato di blocco Nazionale, ma non siamo più negli anni 70/80 del secolo scorso! Un tecnico della Nazionale oggi deve prendere i migliori elementi per ruolo e farli “girare” assieme in un meccanismo perfetto. Che poi il calciatore venga dal burundi oppure da una squadra che lotta per la salvezza non ha importanza. Pare che questo sia concetto ancora un po’ difficile da comprendere.
Bene si sta facendo a livello giovanile, anche in questo caso gli azzurrini hanno perso una finale, il mondiale contro l’Uruguay, ma anche in questo caso, va benissimo così, l’importante è che questi ragazzi riescano a trovare il giusto spazio nei rispettivi club.
Nazionale under 20 che in questi anni sta facendo faville. Sempre al Mondiale nelle ultime tre edizioni si è registrato un terzo, un quarto e un secondo posto. Se il presente per la Nazionale maggiore non è roseo, il futuro sembrerebbe proprio di sì.
Lo ripetiamo, le finali si possono vincere o perdere per fattori che alle volte vanno al di là della bravura in quella singola partita, ma arrivarci in finale è quello che fa la vera differenza per un movimento sportivo.