Ieri è stata la giornata mondiale della democrazia.
Come è noto, o dovrebbe esserlo, la democrazia è una forma di governo cui le decisioni in maniera diretta o indiretta, tramite dei rappresentanti, sono prese dal popolo.
Ma quando si parla di democrazia si intende un concetto molto ampio che si sposa pienamente con il concetto di libertà, sia individuale che collettiva.
Sebbene nelle democrazie “giovani” la libertà si
intende spesso in termini egoistici e non in termini responsabili. Ad esempio la libertà di espressione. Tutto bello fino a che non tocca le persone in termini di critica e in quel caso giù querele o anche intimidazioni, oppure non si riesce a pensare che libertà di espressione non significa poter dire qualsiasi scimitaggine partorisce la propria mente, ma deve essere qualcosa di ponderato.
Noi ad esempio cerchiamo di esprimere delle opinioni sempre con cognizione di causa, abbiamo la nostra idea di politica e di applicazione della democrazia e lo dimostriamo appunto criticando anche le amministrazioni locali e senza lacci e guinzagli, noi siamo come cani da guardia, ma senza padroni.
E’ grazie alla democrazia che noi possiamo avere un blog ed esprimere le nostre opinioni politiche. Nessuno è tenuto a leggerci, e non costringiamo nessuno a farlo, libertà anche questa, eppure di lettori ne abbiamo a migliaia ogni mese. E’ ovvio che non tutto ciò che scriviamo piace e questo porta a chi si riempie la bocca di democrazia a caso ha provato a fermarci, ma senza successo. E noi andiamo avanti con caparbietà nonostante le difficoltà oggettive e le intimidazioni che di tanto in tanto ci arrivano.
La democrazia è un qualcosa che quindi sembra essere solido e sicuro, ma che si perde all’atto pratico molto più facilmente di ciò che si pensa. Ieri abbiamo notato come tanti abbiano utilizzato il famoso discorso di Pericle quello che ogni due e tre dice “Ad Atene facciamo così”. Ora non è che bisogna leggere Eco o Plutarco, ma un minimo di storia di livello liceale o universitario aiuterebbe a capire quello che stiamo provando a dire sulla difficoltà di vivere la democrazia nella vita di tutti i giorni, quindi nella realtà oltre che nella teoria.
Senza dilungarci troppo, Pericle era uno che con i soldi pubblici si pagava il consenso. Ci si dimentica, o non si sa, che ad Atene nel periodo di Pericle metà della popolazione era schiava, e non parliamo solo di schiavi per la conseguenze di guerre ma per debiti, spesso nei confronti dei latifondisti, ancora, che per essere cittadini ateniesi entrambi i genitori dovevano essere ateniesi, altrimenti niente cittadinanza e quindi diritti molto limitati, legge questa emanata sotto il suo governo.
Ad Atene si faceva anche così.