Una premessa: noi abitiamo in Francia, come il nostro Lettore sa, da qualche anno, e cerchiamo di seguire le vicende locali. Non riusciamo però a capire certi personaggi in quale galassia o universo parallelo vivono.

Ci riferiamo in particolar modo a questo post del presidente del consiglio comunale di Santa Maria a Vico, Carmine De Lucia:

Sulla questione del Parco Dea Diana è bene chiarire alcune questioni
Leggo di molti personaggi che creano timore ed allarmismi riguardo il futuro del Parco, annunciando un disastro paesaggistico ed ambientale imminente a causa di una possibile cava. Niente di più falso, e vi spiego perché: Anche se è stato individuato il sito minerario, non sussistono però le infrastrutture che permettono di raggiungere la cava. Non è nel potere della ditta costruirle e non c’è nessuna intenzione da parte della politica andare incontro alle esigenze del privato speculatore e contro l’esigenza dei cittadini. Il Sindaco Pirozzi, presidente dell’ente intercomunale che comprende i comuni di Airola, Arienzo, Arpaia, Cervino, Durazzano, Forchia Maddaloni, Sant’Agata e Valle di Maddaloni, ha già intrapreso questa direzione insieme agli altri Sindaci, dei quali nessuno è disposto a cedere il passo sul nostro patrimonio paesaggistico ed ambientale. Per questo invoco tranquillità e fiducia nella politica, ora più che mai attenta al rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini.

Non ci riteniamo coinvolti in chi crea timore e allarmismo, noi cerchiamo di documentare ciò che accade per questa vicenda, che se non fosse per noi, certe notizie, i politici locali, nonostante gli sbandierati collegamenti regionali, manco sapessero vi sono. Ci riferiamo -ad esempio- all’atto ultimo con il quale si chiede di riperimetrare il parco escludendo i terreni oggetto di cava. Tra l’altro non abbiamo mai sostenuto che la cava è imminente, ma che al momento non c’è, dopo le varie iniziative giudiziarie esaurite, nessuno ostacolo -giuridico e amministrativo- a che la cava sia in essere. Invece sì, abbiamo scritto tante volte, che la cava è un danno enorme per la salute dei cittadini, a nostro avviso.

Comunque secondo il De Lucia è tutto falso. E in base a cosa evince la falsità? Semplice: non esistono infrastrutture che consentano alla ditta escavatrice, Moccia, di arrivare materialmente al sito e quindi operare lo scavo! Sic et sempliciter.

Peccato che questa infantile previsione non sia corredata da fatti. Innanzitutto bisognerebbe chiarirsi le idee su cosa sia una cava e cosa sia un sito minerario. Sul fatto che non vi siano infrastrutture non significa che non vi saranno e soprattutto non pensiamo che l’azienda escavatrice Moccia sia stata così stupida da costituirsi in costosi ricorsi al TAR e Consiglio di Stato se non avesse il minimo sentore che il gioco valga la candela.

Poi aggiunge che “la politica” non lo permetterà! Forse più che politica, il nostro voleva dire i “politici”. Ma ci chiediamo a questo punto quali? Quegli stessi politici che hanno voluto la cava?

Tra l’altro al presidente del consiglio comunale di Santa Maria non gli è chiara una cosa fondamentale: la cava non è stata “offerta” ai Moccia per esigenze del privato, ma bensì i Moccia hanno indicato quell’aria di scavo in quanto atta a produrre calce necessaria ai fabbisogni della Regione Campania. Brutta l’espressione “speculatore privato”, i Moccia sono imprenditori e questo fanno di mestiere, la cava in sé non è il male, ma a nostro avviso lo diventa quando è troppo vicino, come in questo caso, alle abitazioni. A piè pagina pubblichiamo l’atto della giunta campana che ha consentito lo scavo, è interessante perché spiega tutta una serie di motivi per cui si è scelto quel sito e soprattutto illustra i passaggi amministrativi per arrivare alla scelta del sito.

Se la strategia dei comuni del parco urbano è quella di dire: stiamo sereni tanto la ditta non ha mezzi per arrivarci … stiamo messi male.

Intanto la via giudiziaria è chiusa con l’indicazione che il sito è legittimo e il parco invece no, nel senso che dovrà essere riperimetrato come abbiamo spiegato e la regione seppur in maniera sciatta si è attivata per far rispettare quelle indicazioni.

Noi, al netto di queste strategie, saremo contenti quando la regione Campania con un atto legislativo annullerà la cava e troverà un nuovo sito che non porterà danni.