ARIENZO VOTO SUL RENDICONTO 2019: GIUSEPPE GUIDA SINDACO DE FACTO
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 9 Luglio 2020
Il voto sul rendiconto di bilancio di ieri che si è tenuto ad Arienzo ha una duplice veste: politica innanzitutto e poi tecnica.
Oggi ci preme di più occuparci delle conseguenze politiche del voto che sono enormi.
Il bilancio consuntivo è passato con 7 voti favorevoli e 6 contrari, nulla di strano se non fosse che il voto determinante è arrivato da Giuseppe Guida dall’opposizione, oramai non può considerarsi più tale, ma quantomeno appoggio esterno.
Il dato politico è proprio questo e cioè l’amministrazione del sindaco Guida si regge sul voto dell’altro Guida che quindi ne condiziona e condizionerà l’operato. Inutile girarci intorno ma un sindaco “ostaggio” di un consigliere di minoranza avrebbe dovuto subito dopo aver incassato il voto favorevole dimettersi davanti al consiglio. Un atto di orgoglio.

Non ce ne voglia Giuseppe Guida, che noi abbiamo ben capito il motivo di questa condotta, che secondo noi si sta muovendo benissimo, divenendo sindaco de facto, ora al bilancio di previsione -non solo – potrà inserire qualche voce che più gli aggrada. Gli unici difetti che gli dobbiamo riconoscere sono: la motivazione e la mancanza di coerenza proprio sul bilancio 2019.
Partiamo da questo ultimo punto. Quando al bilancio 2019 si dovette votare per l’assestamento, Giuseppe Guida votò contro, mentre gli altri di opposizione si astennero, secondo noi commettendo un errore politico che in parte hanno pagato ieri, mentre al bilancio consolidato va a votare a favore. Una incongruenza grossa. La quale non può essere spiegata con il paventare una nuova chiusura causa covid con un commissario e non con un’amministrazione in carica, ma il commissario arriverà lo stesso e sarà un commissariamento lungo viste che le dimissioni del sindaco per partecipare alle elezioni regionali non sono arrivate nei tempi previsti.
Abbiamo letto una castroneria su un giornale on line che in pratica ha sostenuto che il vicesindaco subentri al sindaco definendo la cosa come da prassi. Non sappiamo quale prassi si riferisca il fallace giornale on line ma evidentemente non ha letto la legge del 2014 proprio riguardo le candidature dei sindaci al consiglio regionale della Campania, la suddetta legge stabilisce che i sindaci in carica dei comuni superiori a 5000 abitanti non sono eleggibili, tale ineleggibilità viene a cadere con le dimissioni. Quindi la storia del vicesindaco che subentra può valere come prassi, anche se non ci risultano sindaci di tali comuni candidati, per i comuni con meno di 5000 abitanti e non è il caso di Arienzo. L’unico modo per aprire una reggenza è trovare l’escomatage di cui abbiamo parlato giorni addietro, non proprio edificante però come cosa.
Curioso che questa legge porti la firma di Caldoro avversario di De Luca e immaginiamo abbia il leader del centrodestra regionale anche l’appoggio del presidente della provincia di Caserta Magliocca, mentre il fedele Giuseppe Guida stavolta sembra meno fedele andando ad appoggiare un candidato di Campania Libera in appoggio allo sceriffo.