Ieri sera si è tenuto il consiglio comunale ad Arienzo, il primo post elettorale. Il tutto si è svolto in un 40 minuti circa nell’affollata aula consiliare del chiostro di Sant’Agostino.STEMMA_ARIENZO

Davide Guida ha giurato indossando la fascia tricolore di rispettare la costituzione.

Tutto si è svolta senza troppe sorprese se non forse una piccina piccina riguardante l’elezione del presidente del consiglio comunale Gennato Battisegola. Le opposizioni avevano dichiarato di aver appreso il nome di Battisegola dai giornali e di ritenerlo persona imparziale e quindi pronti a votarlo tanto da voler velocizzare il tutto con voto palese. A causa del regolamento si è dovuto comunque procedere a votazione con scrutinio segreto risultato: 11 voti per Battisegola e 2 bianche. Proprio nelle bianche sta il mistero. Lo stesso Battisegola ci ha rivelato che una delle due è sua, ma l’altra allora? Un trucco della minoranza per far sembrare la maggioranza già divisa? Difficile, anche se non impossibile. Qualcuno della maggioranza che ha lanciato un segnale? Così presto, non pensiamo. O sempre qualcuno della maggioranza che s’ confuso? Possibile visti i tanti neofiti.

Poi è stata la volta della giunta e delle quote rosa. Siamo un po’ delusi dalle opposizioni, ci aspettavamo un confronto un po’ più serrato su questo tema. Il gruppo Insieme è rimasto silente, mentre Arienzo Bene Comune ha argomentato seppur non in modo incisivo. In pratica Giuseppe Guida ha sostenuto che le donne presenti essendo valide avrebbero potuto benissimo ricoprire il ruolo di assessore, le motivazioni poi sono generiche e similari “motivi personali e lavorativi”, ma soprattutto per Giuseppe Guida: “Ci aspettavamo qualcosa di diverso … ci siamo meravigliati che prima si siano candidate e poi presentano allo stesso modo la rinuncia … questo ci sembra un’escamotage per rispettare equilibri al vostro interno … oggi dovevate dare un segnale …”

Pure noi ci aspettavamo un segnale dalle opposizioni sul punto molto più forte.

Alla fine della seduta l’annuncio che i consiglieri comunali tutti avrebbero rinunciato al gettone di presenza così come assessori, sindaco e presidente del consiglio comunale avrebbero rinunciato alle loro indennità, il tutto con scroscianti applausi. Ci permettiamo di criticare questa scelta. Fare l’assessore o il sindaco non è un hobby. Non lo si può fare nei ritagli di tempo, il popolo ha affidato un compito e lo ha fatto dando fiducia, questo presuppone da parte degli eletti con cariche amministrative di ricoprirlo dedicando passione, idee e soprattutto tempo, forse quest’ultima la risorsa più preziosa. Siccome secondo noi, fare il sindaco e l’assessore è un lavoro non diverso dagli altri se non per il fatto che il datore di lavoro è una collettività eterogenea di persone, questo va retribuito ovviamente nella giusta misura. Avremmo capito un non percepire il dovuto per un progetto, un opera da realizzare, ma rendere tali cariche del tutto onorifiche è sempre secondo il nostro modesto parere fuorviante e inutilmente populista.


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