TARI, tassa sui rifiuti, ora che stanno arrivando le bollette nelle case dei cittadini di Santa Maria a Vico cominciano, così come ad Arienzo e San Felice a Cancello, le lamentele immancabili quando bisogna mettere mano al portafoglio, ma il punto è: sono giustificate queste lamentele?

Innanzitutto facciamo un raffronto tra la TARI e la TARES, in pratica sempre tassa sui rifiuti ma in sostanza è diverso, la TARES si riferiva al servizio dello scorso anno, non esisteva divisone in parte fissa e variabile. Quindi diciamo subito che lo scorso anno il costo per la TARES di SMAV era di: €2.455.729,02 comprensivo di €276.092,98 di addizionale provinciale-maggiorazione di stato. Il costo totale della TARI è di 2.207.595,31 quindi leggermente inferiore.

Consideriamo in questo articolo solo le utenze domestiche (le non domestiche saranno approfondite in altro momento): con la TARES a Santa Maria a Vico tutti pagavano 3,54€/mq, quindi considerando un’abitazione di 100mq il costo era di 354€ a prescindere dal nucleo familiare. Con la Tari invece bisogna considerare una parte fissa che serve a coprire dei costi e una variabile che serve a coprire altri, il totale della parte fissa è €964.218.32, della parte variabile è di €1.243.376.99. Ora consideriamo le famiglie da 2, 4, 6 componenti in un’abitazione da 100 mq: la famiglia da 2 pagherà €330,52 (-7% rispetto alla TARES), quella da 4 pagherà 433,86 (+22%), quella da 6 pagherà 494,18 (+39%). Facendo un’analisi possiamo dire che le famiglie sono penalizzate dalle tariffe decise dall’amministrazione comunale, in particolar modo quelle numerose.

E’ possibile che sia un problema questo che non riguardi solo Santa Maria a Vico, ma tutti i comuni limitrofi, abbiamo fatto un confronto con San Felice a Cancello, in quanto più vicino per abitanti e percentuale di differenziata rispetto a Cervino e Arienzo che potrebbero falsare il riferimento. A San Felice a Cancello il totale del costo di gestione è di €3.095.651,95 (la differenza con Santa Maria è del 21%), una famiglia con 2 componenti pagherà 368,12€ (10% la differenza con SMaV), famiglia da 4 pagherà € 466,91 (7% differenza), famiglia con 6 pagherà 627,51 (21% differenza). Analizzando questi numeri si può costatare come non vi sia alcuna sostanziale differenza, se si esclude la famiglia da 6 a salire, tra SMaV e San Felice a Cancello, eppure San Felice ha il 21% in più di costi.

La cosa che sorprende è il parallelo tra Santa Maria a Vico e Somma Vesuviana, il comune napoletano ha un costo totale di parte fissa pari a €3.696.283,09 quindi 1 milione e mezzo in più circa di SMaV di tutta la TARI,  eppure le tariffe di parte fissa sono identiche: SMaV: 2 componenti: 2,22 €/mq; 4 componenti: 2,53 €/mq; 6 componenti 2,47 €/mq

Quelle di somma sono rispettivamente: 2,21; 2,56; 2,49 €/mq! Ovviamente la parte variabile per il comune di Somma è molto elevata, ma a Somma Vesuviana esistono delle detrazioni del 15% per chi fa la differenziata. Eppure nel 2013 la percentuale di raccolta differenziata era circa il 55%, in pratica la stessa di Santa Maria a Vico.

Se nel comune suessolano, così come in tutti, non si premiano in termini economici i cittadini che fanno la differenziata, non si costituiscono isole ecologiche (nel vero senso della parola) con la possibilità di poter pagare effettivamente quanto si produce con la “pesa”, non si raggiunge una percentuale seria di differenziata, la TARI sarà sempre carissima.