Non ci occuperemo dei fatti incresciosi avvenuti ieri che hanno visto coinvolti due politici di San Felice a Cancello, infatti non sta a noi farlo, ma a chi di dovere e da quello che si legge e si dice sembra sarà la magistratura, ma c’è da dire che le informazioni in nostro possesso sono anche molto farraginose e di parte quindi ci è impossibile sulla vicenda avere un quadro completo e chiaro, ma ne prendiamo spunto per una critica più ampia.

E’ da decadi che in Valle di Suessola si assiste spesso a spettacoli tristi, posti in essere da persone o meglio personalità che invece dovrebbero scrivere pagine se non edificanti quanto meno decenti riguardante la politica locale.

Invece assistiamo spesso e volentieri a casi di turpiloquio, violenza, al menar le mani. Questo perché non esiste alcun tipo pericolo-politicidi selezione della classe dirigente che non sia dettata dalla capacità di attrarre voti. Quindi famiglia grossa oppure clientele, che non è una cosa brutta, il guaio è che spesso questa capacità di accumulare voti è in capo a politici che manco sanno spiccicare una parola, non solo in italiano, ma pure in dialetto, assolutamente incapaci di riuscire a formulare un pensiero logico o di normale comprensione, figuriamoci il mettere in essere un minimo di progettualità, spesso non fanno altro che la politica del copia-incolla.

Nelle democrazie serie, tipo in Inghilterra e negli Usa, questi personaggi che sanno attrarre voti spesso e volentieri mettono questo patrimonio al servizio di persone che hanno idee e progetti, e se non ne hanno almeno sanno parlare e sembrano presentabili da un punto di vista del banale decoro. Da noi no! Non solo fanno politica in prima persona, male, ma non accettano manco i consigli o le critiche, mettendo tutto su un piano personale.

Poi ci sono i trombati della politica, che a causa del fatto che hanno appunto una dote di voti ce li ritroviamo sempre tra i piedi, se guardassimo i nomi dei politici che siedono nei vari consigli della Valle di Suessola so gli stessi che ci stavano pure vent’anni fa, trent’anni fa, qualcuno ha provato a fare il sindaco ed è stato bocciato dagli elettori, ma imperterrito si ripresenta magari come consigliere, senza un minimo di dignità personale. Nella campagna elettorale svoltasi a Santa Maria a Vico, diceva un ex sindaco sui palchi, che di un politico si deve distinguere il suo cursus honorum, insomma una carriera, “non si può fare il consigliere a vita o il candidato sindaco a vita” a un cero punto, aggiungiamo noi, bisogna fare il salto, mettersi alla prova, se i cittadini non ti vogliono ti fai indietro e ti metti al servizio di altri magari che hanno quella marcia in più. Nelle democrazie serie chi perde le elezioni scompare dalle schede elettorali per sempre, non per legge, ma perché il popolo è veramente sovrano e per quel senso di vergogna non si ripresentano.

Ovviamente lo sfacelo che assistiamo oggi è colpa di sicuro di chi seleziona le liste da presentare ai cittadini, ma pure i cittadini stessi, anzi è tutta colpa loro, se si trovano in consiglio comunale gente che non sa fare, non sa parlare, o peggio; la colpa è solo la loro! Forse è vero che in fondo chi governa rappresenta in tutto e per tutto il governato, anche nei suoi peggiori difetti.

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