Cambio e scambio di deleghe nel “governo” cittadino, Pasquale Crisci capogruppo di Forza Italia assume la delega ai Servizi Sociali, delega che era in capo al sindaco Alfonso Piscitelli motivando la scelta in base al fatto: “Il reparto sociale è delicato e difficile, ha bisogno di essere seguito con costanza e dedizione, da solo non ce la facevo a gestirlo ed è per questo che lascio questo importante compito al consigliere Crisici, che sono certo si impegnerà fin da subito nel portare avanti nuovi progetti e seguire le iniziative in corso in un settore certamente non facile”
Il Sindaco invece si prende la delega “Ambiente ed Ecologia”che apparteneva a Tancledo Balletta, al quale viene conferita la delega del “Verde Pubblico” togliendola ad Andrea Pirozzi.
Valzer di deleghe davvero incomprensibili operato in questo scorcio di “legislatura” cittadina. Dal Comunicato stampa si legge che si tratta di “una programmata turnazione di deleghe”, ma non si capisce come mai questo programma non viene posto alla luce del sole, anzi chiediamo, sperando che il nostro lettore abbia la dovuta risposta, da qui a Maggio vi sarà un nuovo cambio di deleghe o assessorati come da programma?
Altra cosa non chiara, il Sindaco si spoglia della delega ai “servizi sociali”, in quanto campo delicato per prendere quella ai rifiuti, ma non è altrettanto delicata? E se non lo è, perché togliere la delega a Tancledo Balletta che proprio in conferenza stampa vantava una differenziata con punte del 73%? Non è chiaro se l’assessore Balletta, ha o non ha svolto un buon lavoro, nulla viene indicato nel comunicato stampa, certo passare dal delicato compito della gestione rifiuti a quello del verde pubblico suona un po’ come un ridimensionamento.
Mentre invece passare il delicato settore dei servizi sociali a Pasquale Crisci suona come una promozione se non una vera e propria indicazione per le prossime amministrative.
Infine chiediamo, come mai, l’assessore Pirozzi è l’unico che non è coinvolto nella “programmata turnazione” ?
Purtroppo sappiamo già che il nostro lettore non avrà risposta e quindi noi dovremmo per forza di cose far nostro il detto andreottiano: “A pensar male degli altri è peccato, ma spesso ci si indovina.”