Alla fine si è arrivata alla risoluzione del contratto per inadempienza, almeno questo è quello che sostiene l’amministrazione comunale.
In verità pure la Buttol lamenta problemi creati proprio dall’ente comunale infatti in un comunicato stampa già a Gennaio, appena un giorno dopo la decisione della giunta sulla risoluzione del contratto:
In seguito alle notizie di stampa relative alla risoluzione contrattuale finita all’attenzione del consiglio comunale di San Felice a Cancello (Ce), la Buttol Srl chiarisce quanto segue
È da evidenziare l’inadempienza contrattuale del Comune di San Felice a Cancello, in merito ai canoni non corrisposti all’azienda, nonostante la regolarità del servizio di igiene urbana. A tal proposito, in data 7 gennaio 2021, la Buttol Srl ha diffidato il Comune a provvedere al saldo delle fatture non corrisposte. Ben tre mensilità da agosto a ottobre 2020.”
Che tra questa amministrazione e la Buttol non scorresse buon sangue lo si è visto fin da subito, Ferrara è stato eletto alla fine di Maggio 2019 e le pec di “biasimo” nei confronti della società sono cominciate a partire da ottobre dello stesso anno.
Dobbiamo dire che su questa vicenda il sindaco ha dimostrato un incredibile attivismo, arrivando pure a fare dei “blitz”, come sono stati definiti da alcuni giornali, per controllare che la società rispettasse gli accordi, mentre per tutto il resto ci è sembrata la politica del primo cittadino alla campa cavallo.
La Buttol dice di vantare nei confronti dell’ente un milione di euro tra canoni arretrati e ritardate liquidazioni e non solo quello. Inoltre sempre secondo la società, l’amministrazione comunale non tiene conto del livello di raccolta differenziata raggiunta, che è arrivata al 65%. In un comunicato inviato proprio ieri dalla società c’è poi una stoccata per la serie chi vuole capire capisce:
Evidentemente la politica di rigore dell’azienda non è vista di buon occhio da qualcuno. La Buttol non ha mai consentito di mettere le mani sulla gestione del personale e la posizione è sempre stata chiara e limpida: sostituire i lavoratori andati in pensione o licenziati per giusta causa seguendo la legge regionale che impone la ricollocazione con quelli dei consorzi di bacino.
Immaginiamo che adesso il tutto si sposterà in aule di tribunale, ma il danno lo hanno certamente i lavoratori e l’utenza cittadina, bisognerà ora rifare la gara d’appalto e vedremo poi quali saranno le differenze tra la nuova azienda, quando arriverà e la Buttol.