Dunque riguardo lo show in sé mi rimangio quello detto ieri sulla difficoltà di organizzare l’evento. Certo le 75 pagine del protocollo hanno creato problemi, ma pure gli autori se ne sono fatti di seghe mentali. Esempio: i fiori. Il carrello, che sembrava una scemenza ma inevitabile per consegnare i fiori, ieri è stato sostituito dal più ovvio tizio o tizia in guanti, ci voleva tanto ad arrivarci a sta soluzione!? Lo stesso della “cazzata”, come giustamente ha fatto notare Fiorello, dei palloncini al posto del pubblico. Quindi gli autori non volevano il pubblico o i figuranti, non per una sorta di ritorno alla normalità, ma bensì per una sorta di negazione del Covid, facendolo malissimo, stasera metteranno delle sagome cartonate? Ma qualcuno può suggerire loro che esiste una cosa chiamata internet e cosa incredibile ci si potrebbe pure collegare con la gente a casa e mostrarla su schermo, magari si poteva fare una cosa del genere.
Il ritmo è stato più pesante rispetto alla prima serata con le canzoni in gara che pareva avevano la funzione di interrompere i vari momenti dello show e non invece esserne il centro. Momento no sense l’intervista con il marciatore come se in Italia non vi fossero trasmissioni televisive sportive o di approfondimento sulla questione che lo ha visto coinvolto. Pure il collegamento con Ibra poteva essere superato a piè pari. Anche la performance di Achille Lauro assolutamente fine a se stessa. Le tre cariatidi pure non si è capito a che pro. Gigi d’Alessio evitabilissimo con i 4 criaturi. Inevitabile e giusto l’invito a Laura Pausini per aver vinto il Golden Globe e bello pure l’omaggio a Morricone con Il Volo, con il figlio del Maestro a dirigere l’orchestra. Meravigliosa Elodie, con abiti terribili, che avrebbe meritato più spazio e magari, visto la sua storia personale raccontata al festival, la meritava lei un’intervista approfondita, non si riesce proprio a capire che a Sanremo deve essere la musica al centro.
Passando alla gara, il livello della seconda serata è stato più alto rispetto a ieri, ma allo stesso tempo c’è sembrato in assoluto dopo aver ascoltato 26 canzoni più basso rispetto a quello degli anni scorsi, sebbene più variegato.
Ermal Meta ha conquistato il primo posto sia nella serata di ieri che nella generale relegando Annalisa al secondo posto e chiude il podio Irama ammesso per il rotto della cuffia trasmettendo l’esibizione in prova generale. Lo stesso Irama ieri è finito secondo, con la Ayane terza con una canzone meno elegante di quello che ci ha abituati.
LE PAGELLE DEL PUNGIGLIONE:
ORIETTA BERTI 3: canzone d’amore che sa di stantio e non è una questione d’anagrafe, probabilmente sarebbe sembrata vecchia pure negli anni sessanta. Vestito con le cozze sui seni da rivedere.
BUGO 5: L’anno scorso è stato vittima del bullismo di Morgan ma stavolta è stato il pubblico a casa a essere bullizzato da lui.
GAIA 6: sonorità spagnole, orientali, ma personalmente mi so un po’ annoiato
LO STATO SOCIALE 8: forse mettono troppa carne a cuocere per una canzone, che già di per sé funziona, finendo per distrarre dal messaggio che vuole lanciare.
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA 8: bello, bel pezzo, ben eseguito meriterebbero una posizione migliore
MALYKA AYANE 4: gran voce come sempre, ma stavolta porta a Sanremo un pezzo non degno della sua eleganza, una involuzione inaspettata.
ERMAL META 7: canta bene come sempre con gran trasporto, ma diciamola tutta alla fine sta canzone non dice niente.
EXTRALISCIO feat. DAVIDE TOFFOLO 8: impresa impossibile unire il liscio a sonorità Rock, secondo me ci riescono, ne esce fuori un pezzo godibile e divertente.
RANDOM 1: che era quella merda? Manco sotto la doccia si dovrebbe cantare in quel modo
FULMINACCI 5: mah insomma ci si aspettava qualcosa di più, alquanto anonimo.
WILLIE PEYOTE 8: gran bella canzone, bel testo, cantato ottimamente, niente da dire si spera migliori la sua posizione.
GIO EVAN 6: si vede che c’è del talento, ma un po’ troppo.
IRAMA 8: peccato non possa esibirsi perché dalla prova generale si è visto un gran bel pezzo e forse con l’adrenalina dell’esibizione dal vivo poteva dare ancora qualcosa in più, bella canzone, bella voce.