Il 20-21 settembre, oltre alle elezioni amministrative regionali e comunali, si andrà a votare anche per il referendum confermativo riguardo al taglio dei parlamentari.

Noi abbiamo una idea precisa di politica e quindi non ci asterremo da indicare un voto, anche se, per le amministrative comunali vi saranno delle liste civiche per lo più quindi non daremo indicazione di voto, per le regionali della Campania, o meglio dire della Napolitania, la nostra indicazione si divide in due: non votare e quindi far scendere ai minimi l’affluenza, che non inficia la validità del voto, ma rende gli eletti e soprattutto il presidente alias governatore molto debole politicamente. O almeno se proprio bisogna votare un candidato consigliere regionale stare attenti e votare chi mette nel proprio programma con coraggio il contrasto alla cava “assassina” di Durazzano.
Per il Referendum confermativo invece la nostra indicazione è molto chiara: VOTARE NO!
Cercheremo in queste settimane di sensibilizzare i cittadini sul tema.
Cominciamo con il dire che non è vero che si risparmiano, addirittura 500 milioni come gli incantatori di serpenti indicano. Il criterio economico dovrebbe essere proprio l’ultimo criterio da individuare quando si tratta di una istituzione rappresentativa diretta del popolo. Invece qui siamo alla prima motivazione.
Ma allora perché i politici che sono favorevoli al taglio, o meglio la bavaglio, non si sono ridotti lo “stipendio”e tutti i vari benefits? Perché gli stessi non impongono stessa riduzione economica per i politici delle grandi città e delle regioni? Allora sì che avremmo questi 500 milioni di risparmio.
La risposta è banalmente semplice: ai leader di partito sotto-sotto conviene avere un parlamento ridotto in modo da controllare meglio i propri iscritti, meno parlamentari vi saranno e intere aree non saranno rappresentate; ecco perché abbiamo parlato di bavaglio, in questo modo si zittiscono i territori e si zittiscono i cittadini.
Certo nel parlamento abbiamo visto parlamentari del calibro di Scilipoti, Razzi, Santanché ecc. nulla di cui andare fieri, ma il taglio lineare non porta ad un aumento di dignità e competenze, ma anzi avremmo sempre più quel tipo di politici, molto più “malleabili”, e non invece gente capace e onesta.
Al nostro Lettore noi chiediamo di votare NO dunque perché trattasi solo di un voto di “vendetta” che poi però a conti fatti si ritorcerà proprio sui noi stessi, mentre coloro che tirano i fili se la rideranno soddisfatti: avranno dimezzato la democrazia e con il pieno consenso del popolo nei fatti meno sovrano di prima.
