Si continua in questo lungo martirio dopo le consultazioni di Mattarella, che pare ovvio hanno portato a uno stallo alla messicana, dove le posizioni si sono congelate alla situazione pre-consultazioni, con una maggioranza che indica Conte ancora premier e una ex maggioranza come Italia Viva, indispensabile per formare un governo, che vorrebbe un altro nome.
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha proprio questa funzione di riuscire a mediare tra le parti e un risultato lo ha ottenuto: la maggioranza, in particolar modo il m5s non pone veti assoluti su Italia Viva e quest’ultima non pone la questione nome presidente del consiglio in maniera dirimente.
Stamani vi sarà una riunione di “maggioranza” per parlare di programma futuro, in realtà non potrà essere solo questo, non si può parlare di programma se poi non si individua una personalità che quel programma dovrà portarlo avanti.
Ma vi sono anche altri problemi per Fico soprattutto dalla sua stessa compagine politica. Il m5s è spaccato sulla linea da tenere proprio con Italia Viva con una frangia che vuole il dialogo e un’altra che minaccia attraverso Alessandro Di Battista una scissione. Fico però conosce Di Battista meglio di noi è sa perfettamente che Cuore di Panna ogni tanto ne spara una giusto per ricordare agli elettori che esiste pure lui.
Sembra un viaggio nel vuoto, si parla di programma ma senza chi deve attuarlo, si parla di maggioranza ma senza sapere esattamente da chi è composta, si parla pure e ancora di responsabili, ma senza che questi abbiano ancora numeri sufficienti a sostenere un governo. Insomma, si parla del nulla cosmico.
Se i partiti, o la maggioranza di essi, hanno indicato Conte si conferisca il mandato e si vada in Parlamento a prendere i voti altrimenti si vada ad elezioni senza indugiare che già si sta perdendo fin troppo tempo.