Parte in Campania un piano articolato per stabilire in maniera scientifica la difficile situazione della cosidetta Terra dei Fuochi: cioè puntare a stabilire se esistono connessioni tra l’inquinamento ambientale e l’emergenza sanitaria.
Il progetto SPES (Studio di Esposizione nella Popolazione Suscettibile) è un programma che vede coinvolti enti quali la Regione, il governo, le università e le asl.
Visto e considerato che l’inquinamento da rifiuti tossici è conclamato e che esiste una statistica di aumento della mortalità di vario genere anche per tumore, oltre ad un aumento dei ricoveri ospedalieri per varie patologie cronico-degenerative.
Il nesso di casualità inquinamento-emergenza sanitaria come si legge nello studio è spesso dichiarato o paventato, ma al momento oltre alle chiacchiere non esiste alcuno studio serio che sia riuscito a determinarlo, vuoi anche per una serie di fattori di confondimento, come l’uso eccessivo in queste zone di fumo, diete fatte ad mentula, condizioni socio-economiche, condizioni sanitarie, ecc.
Gli obiettivi di questo SPES nel valutare la relazione tra ambiente e salute sono 3: 1.integrare i dati delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo), quelli della
fauna selvatica, zootecnica e agronomica, con i dati epidemiologici, tossicologici, biomolecolari umani delle diverse aree campane al fine di costruire una mappa di controllo e verifica ambientale e sanitaria della Regione Campania.
2. avviare sulla base del primo obiettivo, innovative politiche sanitarie
pubbliche di prevenzione del rischio e salvaguardia della salute, soprattutto per popolazioni che vivono in aree ad alto impatto ambientale e di indirizzare prioritariamente politiche di risanamento ambientale per annullare e/o ridurre il rischio salute laddove gli indici di rischio sono maggiori.
3.studio d’intervento nutrizionale (trial clinico di 12 settimane) su tre
subcampioni selezionati della precedente fase analitica della ricerca, al fine di verificare attraverso differenti approcci nutrizionali, l’azione amplificante, o mitigante dell’alimentazione, sugli effetti degli inquinanti ambientali sulla salute umana. Verificare, altresì, quali siano gli approcci nutrizionali capaci di ridurre il bioaccumulo di sostanze tossiche (detossificazione) e/o controbilanciare l’azione proossidante degli inquinanti ambientali, migliorare gli indici di rischio biologico precoce nell’organismo, per un’azione di prevenzione primaria delle malattie cronicodegenerative a protezione della salute complessiva.
Ora per una serie di motivi, che non stiamo qui a spiegare ma si trova nello studio che alleghiamo, vi sono aree che presentano lo stesso Indice di Rischio potenziale. Tra i comuni di alto impatto di rischio rientra per la Valle di Suessola: San Felice a Cancello.
Lo ripetiamo per gli analfabeti funzionali: San Felice a Cancello è uno dei comuni che verrà attenzionato, per una serie di motivi da questo studio denominato SPES, che ci farà sapere, quando sarà compiuto, se in quel comune esiste un anomalo rapporto tra inquinamento ambientale ed emergenza sanitaria.
Gli altri comuni della Valle di Suessola non saranno presi in considerazione.