Il 5 Gennaio gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Arienzo hanno protocollato al comune una richiesta per l’approvazione di un regolamento attuativo per il compostaggio domestico e per la realizzazione di un’isola ecologica. Giusto un mese anche i grillini santamariani avevano presentato una medesima richiesta senza far riferimento però all’isola ecologica.
Una ottima soluzione certamente, che però non pensiamo sia attuabile con un semplice provvedimento, ma sarebbe cosa buona e giusta che vi sia anche una dovuta “educazione” al riguardo, in quanto il compost rischia altrimenti di essere anche dannoso. Esempio: un compost “fresco” andrebbe evitato nella coltivazione di leguminose o carote e cipolle. Il compost infatti è un fertilizzante che si ricava dal rifiuto organico, in più possono aggiungersi legnetti o foglie morte.
Sarebbe una buona cosa che oltre a presentare protocolli si iniziasse anche una corretta informazione ai cittadini. Sarebbe certamente utile ad esempio il compost per chi ha un appezzamento di terreno o per chi ha un piccolo orto o un giardino, ma diventa molto complicato per chi vive in condominio, per ovvie ragione di mancata areazione e qui, entrano in gioco le isole ecologiche, e bene ha fatto il grillino arienzano a mettere assieme le due cose. Isola ecologica però che viene sempre osteggiata dai cittadini, in quanto poco fiduciosi dei politici locali, la ritengono un nome “bello” per discarica, ma il problema è un altro, vi è bisogno inevitabilmente di un impianto di compostaggio.
Questo genere di impianto è difficilissimo da trovare a Caserta e quelli che esistono sono abbandonati. Nella provincia di Caserta emblematico è rimasto quello di San Tammaro che è stato nei fatti trasformato in sito di stoccaggio per le ecoballe. Proprio il M5s ha presentato sull’argomento un’interrogazione parlamentare a prima firma Moronese. Quindi in parole povere l’ottima iniziativa grillina di Arienzo, anche se fosse accolta dall’amministrazione comunale, potrebbe essere svolta solo per piccolissime unità e probabilmente porterebbe pochi benefici economici a fronte di enormi benefici in termini ambientali, sarebbe interessante fosse svolto uno studio al riguardo. Ovviamente non parliamo della longa manus della Camorra (vero cancro) su questa problematica, già nel 2007, un operazione condotta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere portò all’arresto di 14 persone in quanto gli impianti di compostaggio gestiti dalla Camorra sversavano il compost non trattato nelle campagne casertane, non a caso l’operazione fu denominata “Cernobyl”. Su tale questione interessante è il volume di Alessandro Iacuelli: “Le vie infinite dei rifiuti. Il sistema campano”.
Intanto però si pone un altro problema per Arienzo e Cervino e di altri 34 comuni della provincia, ovvero il commissariamento per entrare nell’ATO, il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, sarà nominato commissario e quindi a “forza” i due piccoli comuni suessolani dovranno entrare in questo “carrozzone”, a detta dei due sindaci “ribelli”.
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